Arcidiocesi di Firenze
Parrocchia Abbazia di S. Salvatore e S. Lorenzo a Settimo -
Scandicci
Note informative sulla Comunità Parrocchiale di Badia
a Settimo e sul contesto pastorale-territoriale in cui è
inserita.
Storia in sintesi.
Il paese di Badia a Settimo, posto nel territorio dell'omonima Pieve,
si è formato via via, a partire dal secolo X, intorno all'Abbazia
in riva d'Arno da cui prende il nome. Le famiglie che lo abitarono,
i cui cognomi ancor oggi sono in parte gli stessi del medioevo (es.
Dolfi, Fallani, Grossi, Mecocci ecc.) vissero delle attività
lavorative collegate all'opera dei monaci: coltivazione delle terre,
pesca fluviale, artigianato. Il territorio controllato dalla Badia
si estese fino ai confini con Bologna e da essa dipendeva anche
una parte di un quartiere fiorentino, S. Frediano, dove i monaci
costruirono il Nuovo cestello e l'omonima chiesa; dipendenze erano
anche S. Martino alla Palma, S. Colombano, S. Lorenzo parrocchia,
S. Stefano a Ugnano, Mantignano, S. Donnino.
Con la sventurata soppressione di Pietro Leopoldo l'abbazia fu smembrata
in due parti e iniziò un periodo di decadenza per tutta la
zona fino ad allora così sapientemente coltivata e custodita.
Il paese si ritrovò pian piano a chiudersi in se stesso per
giungere alle soglie del terzo millennio senza quasi più
consapevolezza della sua identità.
La metà del monastero in cui fu trasferita la sede e il titolo
parrocchiale di S. Lorenzo, che si aggiunse a quello più
antico di S. Salvatore, rimase in mano ecclesiastica e così
una parte fondamentale di questo patrimonio si è potuta conservare
fino ad oggi ed è stata riportata a nuova vita con i restauri
iniziati nel 1995, e soprattutto le iniziative della comunità
cristiana locale, ma ancora troppo grande è la ferita per
la privazione della gran parte restante del complesso che ora giace
in oblio dopo alterne vicende, avendo la Parrocchia grave carenza
di spazi per le proprie attività pastorali e sociali.
Il territorio e la popolazione attuale: l'urbanizzazione
del XX secolo ha stravolto l'antica fisionomia dei luoghi (solo
una piccola zona verde intorno all'Abbazia è stata salvata
con grande sforzo di impegno civile grazie al vincolo della legge
1089 del 1939) e il cemento assedia Badia da ogni parte. Tale fenomeno
negativo per la qualità delle realizzazioni architettoniche
è stato invece positivo per l'incremento della popolazione
residente per la maggior parte di immigrazione (di area locale e
di altre regioni), anche se fra paese vecchio e zona nuova non si
è ancora realizzata a pieno l'integrazione auspicata, alla
quale peraltro ha dato un fortissimo contributo la comunità
cristiana con la sue iniziative di più ampio respiro e anche
altre associazioni del territorio. Gli abitanti sono circa 3.500
con una ulteriore tendenza che si stabilizzerà nei prossimi
5 anni sui 5.000 a causa dei nuovi insediamenti previsti dal piano
regolatore. Sulla zona gravano purtroppo seri problemi ambientali
a causa di strutture di pesante impatto come la superstrada, l'autostrada,
il sorvolo degli aerei, lo stravolgimento del sistema idrico e geologico
causato dallo sviluppo incongruente, una viabilità insufficiente
e irrazionale, problemi ai quali il Comune di Scandicci sta cercando
di porre rimedio anche in considerazione di un recupero del Complesso
monumentale che è meta di sempre più numerosi visitatori
e turisti, ma con ancora scarsi risultati visibili.
La Parrocchia: La guida della Comunità è
il Parroco (Priore attuale Don Carlo Maurizi) il solo sacerdote
stabilmente presente, ma talvolta qualche altro confratello è
disponibile per un aiuto nella celebrazione delle messe in casi
di necessità. Una presenza viva, orante e fraterna è
costituita dalle suore Francescane Elisabettine di Padova, presenti
da otre 50 anni, attualmente sono sei e collaborano anche con particolare
sensibilità nella pastorale della Carità. Il Consiglio
pastorale, articolato in vari gruppi di servizio è di valido
sostegno alla dinamica comunitaria, ma ancora la partecipazione
e l'assunzione di responsabilità sono insufficienti rispetto
alle prospettive possibili. Tuttavia forte in varie espressioni
è lo spirito e il senso comunitario e di famiglia che si
vive. Numerosi sono i catechisti anche giovani - e per i giovani
vi sono varie opportunità di impegno e crescita (incontri
formativi, ritiri periodici, coro, attività teatrale, cultura,
valorizzazione della storia e identità del luogo, arte).
Il centro effettivo di tutta la vita della Parrocchia è ed
è sempre riproposto il Giorno del Signore, nonostante lo
stile della società che non sempre lo favorisce. All'assemblea
domenicale la frequenza è di circa il 15% mentre raggiunge
punte del 70-80% a Natale e Pasqua. La Comunità cerca di
vivere aperta ai problemi del territorio a accoglie ogni forma di
proposta e collaborazione in tal senso. anche in prospettive più
allargate. A tal scopo è nata un'Associazione Culturale di
Volontariato "Abbatia Sancti Salvatoris de Septimo"( "Amici
della Badia di Settimo") che opera da alcuni anni e raccoglie
la partecipazione di molti anche al di fuori dell'ambito strettamente
parrocchiale, gestendo varie iniziative culturali e sociali durante
tutto l'arco dell'anno. Emerge l'esigenza di fare di più
per il coinvolgimento di adulti e famiglie e in questo senso si
stanno approntando anche iniziative che favoriscano l'incontro e
la fraternità: la catechesi per gli adulti ben avviata necessita
di un continuo rilancio anche per favorire la partecipazione ai
gruppi di ascolto che tendono sempre a subire momenti di stanchezza.
Situazione sociale ed economica: il tenore di vita è
medio-alto per la maggior parte con delle situazioni di povertà
e disagio riguardanti famiglie e singoli soli residenti nella zona
di edilizia popolare più recente. La sensibilità ad
azioni di solidarietà economica è generalmente scarsa
e questo si ripercuote anche sulla contribuzione alle necessità
di gestione delle opere parrocchiali. I membri del consiglio pastorale
sono più sensibili ma comunque in questi anni per far fronte
alle ingenti spese per l'adeguamento e il restauro di tutti gli
ambienti che l'attuale Parroco al suo ingresso trovò fatiscenti,
si è dovuto ricorrere a non poche iniziative con grande impegno
e ricorrendo, per la maggior parte dei contributi necessari ai complessi
restauri, al contributo dell'Ente Cassa di Risparmio di Firenze
che ha compreso l'importanza di questo patrimonio per la storia
e la cultura fiorentine. Il Fondo Comune Diocesano ha contribuito
a tutto ciò fino ad ora nella misura di circa il 10%.
Ricorrenze importanti caratteristiche del luogo: La Processione
della Madonna del Rosario e di S. Quintino (prima Domenica di Ottobre)
preceduta da varie stazioni di preghiera nelle zone del Paese; la
Processione del Corpus Domini; la Festa di S. Pietro Igneo con la
rievocazione della Prova del Fuoco e il Corteo Storico (terza Domenica
di Settembre) di recente istituzione e con grandissima affluenza
da ogni parte della provincia.
Prospettive: con l'incremento della vita comunitaria e l'auspicato
recupero integrale dell'Abbazia, sviluppando un progetto spirituale
culturale che armonizzi le varie risorse personali e i carismi già
attivi, Badia a Settimo ha la possibilità di diventare il
centro propulsore di spiritualità e l'elemento simbolico
unificante per tutta la realtà disgregata della Piana di
Settimo, oltreché costituire una riserva di identità
indispensabile per la realtà ecclesiale e sociale, nonché
uno spazio adeguato per il fraterno convenire anche a livello Diocesano.
Orari SS. Messe: domenica e festivi ore 7, 30; 11 (esclusi
luglio e agosto)
Feriali e prefestivi: ore 18.
|